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Impronta

Raven Blood – Risveglio nel Cuore della Notte

Marcel Weyers

 

Volume 1 della Saga del Corvo

 

eBook pubblicato nell’agosto del 2014

Copyright © Marcel Weyers, 2014

www.marcel-weyers.de

info@marcel-weyers.de

 

Editor:

 

Jeska Brendt J. Belonio

 

Illustrazione di copertina:

Elena Schweitzer/Shutterstock.com

 

Design di copertina:

BUCHGEWAND | www.buch-gewand.de

 

Traduzione italiana:

Andrea Luciano Damico

 

Tutti i diritti sono riservati.

I personaggi e gli avvenimenti rappresentati in questo libro sono prodotto dell’immaginazione dell’autore o sono stati rielaborati. Qualunque riferimento a fatti o persone realmente esistenti è da considerarsi puramente casuale.

 

Marcel Weyers è uno scrittore, traduttore, editor e sviluppatore di videogiochi. Il suo romanzo di debutto, “Shadows”, è stato pubblicato nel 2011, segnando l’inizio di una trilogia.

]Ha tradotto in tedesco videogiochi gratuiti e commerciali, tra cui visual novel, per conto di numerosi sviluppatori. La sua serie di videogiochi “Sleepless Night” è stata tradotta in sette lingue. Per ulteriori informazioni siete pregati di visitare la pagina Facebook di Raven-Saga o www.marcel-weyers.de.

 

Altro di Marcel Weyers:

La trilogia di Shadow

  1. Shadows

  2. Shadow Chasers

  3. Shadow Land

Depths of Forever

Prologo

Salem, Massachusetts

I tempi sono cambiati parecchio. Il ventunesimo secolo non diventerà certo la mia epoca preferita, sebbene i progressi tecnici abbiano i loro vantaggi. La notte è relativamente silenziosa. Di tanto in tanto, un’auto sfreccia lungo le strade sotto di me. Non avrò la migliore vista da quassù, sul tetto di questa vecchia chiesa, ma mi basta. La luce della luna si mescola con quella dei lampioni e diviene di un giallo venefico. Questa cittadina mi piaceva di più nel diciassettesimo secolo, ma farei meglio ad abituarmici. Dopotutto, dovrò trascorrere qualche anno in questo.

Un vantaggio dell’immortalità? Ti capita di incontrare molte persone incredibili di ogni epoca. Lo svantaggio? Alla fine moriranno tutti.

Così mi liberai dal coltivare i contatti con gli umani. Per quanto possano essere piacevoli, sono tutti fugaci. Sorridendo compiaciuto, allargo le ali e mi lascio cadere dal tetto.

Stanotte, tuttavia, tutto cambierà. Avevo quasi abbandonato la mia ricerca. Si poteva immaginare che un giorno ne avrei incontrata una, qui a Salem: questa città è maledetta, in verità. Vedo la massa di capelli, piccola e nera, al di sotto di me.

Un occhio addestrato l’avrebbe riconosciuta immediatamente e io, che ho avuto a che fare con questi esseri per tutta la mia vita, non ho dubbi. Sì, è certamente lei. La prima strega dopo più di trecento anni.

Capitolo 1: La Morte le Dona

Qualche settimana dopo.

“Occhio, ecco la stramba.” È il solito saluto che mi rivolgono quando attraverso il corridoio della scuola. Ignoro i miei compagni di classe, come sempre, e chiudo rabbiosamente l’armadietto con un tonfo, mentre la mia migliore amica continua a seguirmi.

“Eddai, Abi,” mi prega, “non dovrai nemmeno baciarlo.” Julie sa essere testarda, ma stavolta non cederò.

“Questo non è nemmeno in discussione. Non lo conosco nemmeno,” mi schermisco.

“Le cose possono sempre cambiare…” canticchia con voce ridicola. Julie mi aveva chiesto di fare la dama a suo cugino per il ballo della scuola. Non l’ho visto che poche volte, nonostante io e Julie fossimo amiche da anni. Solitamente le farei un favore, ma quando si tratta di ragazzi mi suonano i campanelli d’allarme in testa.

“Ascolta, Julie. Sono certa che Eric sia un tipo fantastico, ma…”

“Marc. Si chiama Marc.” Solleva le sopracciglia e alzo gli occhi, esageratamente.

“Vedi? Non so nemmeno come si chiama.” Dovrebbe essere di per sé un motivo sufficiente per non andare al ballo con lui.

“Abigail, lo sto facendo solo per te! Non voglio che ti presenti da sola al ballo.”

Sospiro platealmente e mi dirigo verso l’uscita senza prestarle più attenzione.

“E poi andreste perfettamente d’accordo! Gli piacciono i videogiochi, proprio come a te!” Ah, beh, allora siamo predestinati dal destino, immagino. Mentre mi segue agilmente sulle sue gambette corte, mi volto verso di lei e le faccio la linguaccia.

“Davvero? Scommetto che è anche presidente del club della matematica e porta degli enormi occhiali da secchione, vero?”

“È mio cugino, Abi!”

“Altro motivo per non uscirci assieme,” le rispondo senza riuscire a sopprimere un sorriso.

“Va bene, touché. Ma ti prego, pensaci. Non mi pare di ricordare che tu abbia mai avuto un ragazzo. E non fare tutta la ‘voglio aspettare quello giusto’. Con me non attacca.” Incrocia le braccia mentre usciamo dall’edificio.

Questo pomeriggio il sole primaverile è così innaturalmente caldo che comincio a sudare.

“Una volta ho avuto un fidanzato.”

“Oh, certo, dimenticavo. Daniel. Quanto siete durati, in quinta elementare? Due settimane?”

Alzo nuovamente gli occhi al cielo. Julie mi sta simpatica, sul serio, ma quando attacca con questo argomento la strozzerei. Giunte all’incrocio sono in qualche modo sollevata che dovremo dividerci.

“Okay, ci penserò. Contenta, adesso?” Sorride come lo Stregatto e mi saluta con un abbraccio.

“Tanto! Ci vediamo lunedì, starò con papà per il fine settimana.” Annuisco e andiamo ognuna per la propria strada.

Finalmente un po’ di silenzio. Oggi non sono stata nemmeno in grado di concentrarmi a scuola. È il 23 maggio, il sesto anniversario della morte dei miei genitori. Mentre mi dirigo verso il cimitero, provo a ricordarmi i loro volti.

Sono passati solo sei anni, ma mi accorgo quanto diventi sempre più difficile, col passare del tempo. Il senso di colpa non migliora il mio umore. Quando mi trovo di fronte al cancello principale del cimitero, sento improvvisamente freddo. Il sole splende ancora su di me, spietato, eppure sto gelando.

Non ho voluto che mia zia Sarah venisse con me. Ci vengo sempre sola. Godermi il silenzio e pensare a mamma e papà, proprio ciò di cui ho bisogno in questo momento. Improvvisamente si solleva una boria che trascina alcune foglie. Succede spesso quando sono qui. Inizialmente mi faceva paura, ma adesso immagino che siano i miei genitori che mi rispondono, quando i miei ricordi si sono rinvigoriti.

Raggiungo la tomba. Qui giacciono Mary e Samuel Willows. Siedo dinanzi la tomba e chiudo gli occhi. Sorrido mentre ripenso ai bei tempi andati e un’unica lacrima mi solca la guancia.

“Ricordi agrodolci. È bello ricordare, vero?” la voce proviene dal nulla; mi alzo in fretta.

“Agrodolci?! Ma che diavolo?! Chi sei?” di fronte a me c’è un tizio che probabilmente vuole fare una porca figura, con quel suo sorriso compiaciuto e le braccia conserte.

“Corvus Raven, madame. Come ti chiami?” Abbozza un inchino e mi chiede la mano. Questo tipo deve avere qualche rotella fuori posto. Monto lo zaino in spalla e mi incammino.

“Che modi. Ti ho chiesto solo come ti chiami.” Idiota! Perché

Impressum

Verlag: BookRix GmbH & Co. KG

Übersetzung: Andrea Luciano Damico
Tag der Veröffentlichung: 17.05.2015
ISBN: 978-3-7368-9513-3

Alle Rechte vorbehalten

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